Spunti di meditazione & co.

L'Innamoramento

Ecco a voi dopo diversi mesi e qualche stagione, un nuovo articolo.Oggi rifletteremo insieme su un tema così sdoganato che mi sento in imbarazzo al pensiero che potrei dire qualcosa di nuovo a riguardo: l'innamoramento, e vorrei esplorare i nessi e connessi relativi al suo sbrodolarsi, o meglio dipanarsi, o meglio ancora, evolverci.

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Essere parte ed essere il Tutto

Qualche tempo fa ho campeggiato in riva ad un lago. Ho dormito in tenda e così i suoni tutti intorno arrivavano facilmente al mio udito. Tra un sogno e l'altro il mio sonno a tratti leggero mischiava fantasia e realtà. Il gracidare di una rana, o forse un rospo, poco importa, svegliava a macchia d'olio due, quattro, otto, sedici, trentadue rane (o rospi) innescando un concerto che come un onda andava aumentando di volume e intensità, raggiungeva un apice e poi decrescita, fino a diventare un brusío e poi finire. Silenzio. Dopo un po' un'altra rana si svegliava, diceva "Cra" e subito un'altra le rispondeva accanto, e una nuova onda di "Cra cra cra cra cra" partiva.

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Piramide e spiritualità

Ed eccoci all'ultimo gradino, all'apice della piramide (dei bisogni) per completare con questo articolo quanto detto nel primo, relativo alla base della piramide, e nel secondo, relativo al gradino "di mezzo".

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La piramide e lo specchio

Nel dialetto della mia terra quando un neonato sta bene si dice "magn e dorm" cioè mangia e dorme. Dunque bisogni primari soddisfatti. Eppure la storia parla di ben altri fattori importanti per un sano sviluppo dell'essere umano. Relè Spitz, psicanalista austríaco vissuto tra le guerre del novecento raccontava di molti bambini piccoli morti nei brefotrofi per depressione anaclitica, cioè assenza di cure amorevoli. Su youtube potete anche trovare gli esperimenti a mio avviso molto tristi, che Harlow ha fatto con scimmiette lattanti, le quali preferivano passare il tempo aggrappate ad un pelo morbido che non dispensa cibo, che ad un pannello freddo che dispensa cibo. E sempre su youtube potete trovare anche le osservazioni di Tronick con bambini di meno di un anno e le loro mamme. Insomma, il contatto fisico, il calore umano, la sicurezza e la connessione emotiva, le interazioni sociali, per noi esseri umani sono importanti. Importantissime. I nostri neuroni specchio nei lobi prefrontali dei nostri cervelli, rispondono alle azioni che vediamo compiere come se le stessimo compiendo noi. E questo ci permette di imparare a fare molte cose per imitazione. Questa peculiarità è un grande potenziale, e come tale ha anche i suoi svantaggi. Ci induce ad imitare comportamenti giusti e sbagliati, ci rende vulnerabili, ci da modo di Sentire l'altro a volte quanto basta per Essere con lui/lei, altre volte così tanto (troppo) da indurci a difenderci, allontanarci, e dunque non riuscire ad essere d'aiuto. Cosa fa si che si possa trovare la giusta distanza, la giusta connessione, e con "giusta" intendo "abbastanza ma non troppo"...?

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La piramide dei bisogni

Ieri sono stata allo zoo. Non avrei mai pensato di andare in un posto di questo tipo, in cui gli animali selvatici vivono in cattività, a latitudini e temperature differenti da quelle a cui sono abituati, esposti agli sguardi delle folle e alle grida di bambini. Eppure una parte di me voleva vedere, guardarli negli occhi, avvicinarsi con rispetto e con calma, esplorare le emozioni che sarebbero arrivate.

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Perché la felicità?

Cosa ci spinge a cercare una posizione comoda? A girarci nel letto ed abbracciare il cuscino, ad accoccolarci sotto le lenzuola, o a sentire la voglia di qualcosa di buono e andare a sbirciare nella credenza, o uscire un po' di casa quando siamo annoiati. Cosa ci spinge insomma a cercare la felicità?

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Il bambino interiore

Forse avrai forse sentito parlare del Bambino interiore, un concetto simbolico? Un archetipo? Un ricordo? Si, un po' tutte queste cose e molto di più. Il bambino interiore rappresenta la parte di te, di me, di ogni essere umano, che resta pura, vulnerabile, in base alle esperienze infantili, ai ricordi, ai bisogni soddisfatti e non soddisfatti, agli eventuali traumi, che le tue cellule (tutte!) hanno in parte ereditato dai tuoi genitori e avi, ma anche dell'inconscio collettivo, cioè quell' insieme vasto di esperienze e sensazioni umane che ci accomunano tutti. Le tue cellule hanno anche registrato, immagazzinato delle esperienze, dei momenti di vita, e li ricordano perfettamente, nel più piccolo dettaglio di atmosfera, odori, rumori, colori, oggetti, cose dette, toni di voce, sguardi e soprattutto sensazioni fisiche.

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Il Bosco

Pensiamo per un attimo all'atmosfera del bosco, a quel silenzio, che poi è un brulicare di suoni. Il fruscio delle foglie sui rami degli alberi che si intersecano a cinque, dieci, venti metri da terra, si lasciano muovere dall'aria e dal vento, si lasciano suonare. Gli uccelli con i loro verso, con i loro becchi, con le loro zampette, immersi tra una fronda e l'altra, sono vivaci e indaffarati eppure completamente a loro agio. Noi non li vediamo ma li sentiamo. Anche i rami dei cespugli si toccano e, a volte si intrecciano, si abbracciano.

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Il potere di una risata

Tutte le volte che ridi, i muscoli della tua pancia, gli addominali (e non dire che non ce li hai - ce li hai, ce li abbiamo tutti anche se non siamo Shwarznegher) ... Ebbene dicevo, i tuoi muscoli addominali di contraggono un po' e si rilassano tanto, e ciò produce una cascata, un circolo positivo, sblocca emozioni, genera piacevolezza, rilascio di tossine, produzione di ormoni del benessere. Tutte le volte che piangi di gioia o di dolore succede lo stesso, più o meno, perché comunque le tue emozioni stanno trovando un canale di espressione.Tutte le volte che trattieni il respiro, che resti in apnea, che ingoi il boccone amaro, che tiri a campare, che "non mi posso lamentare", che resti abbarbicato alle abitudini o a situazioni che ti inibiscono, che sei teso, succede il contrario, cioè il tuo corpo, o una zona circoscritto va in blocco, smette di funzionare in modo sano, anziché contribuire al funzionamento di tutto il sistema, inizia a chiedere energia, perché restare in tensione è uno sforzo contro natura. È sicuramente un modo per proteggerci, ma anche un modo per resistere al flusso della vita.

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L'Innamoramento

Ecco a voi dopo diversi mesi e qualche stagione, un nuovo articolo.Oggi rifletteremo insieme su un tema così sdoganato che mi sento in imbarazzo al pensiero che potrei dire qualcosa di nuovo a riguardo: l'innamoramento, e vorrei esplorare i nessi e connessi relativi al suo sbrodolarsi, o meglio dipanarsi, o meglio ancora, evolverci.

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Essere parte ed essere il Tutto

Qualche tempo fa ho campeggiato in riva ad un lago. Ho dormito in tenda e così i suoni tutti intorno arrivavano facilmente al mio udito. Tra un sogno e l'altro il mio sonno a tratti leggero mischiava fantasia e realtà. Il gracidare di una rana, o forse un rospo, poco importa, svegliava a macchia d'olio due, quattro, otto, sedici, trentadue rane (o rospi) innescando un concerto che come un onda andava aumentando di volume e intensità, raggiungeva un apice e poi decrescita, fino a diventare un brusío e poi finire. Silenzio. Dopo un po' un'altra rana si svegliava, diceva "Cra" e subito un'altra le rispondeva accanto, e una nuova onda di "Cra cra cra cra cra" partiva.

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Piramide e spiritualità

Ed eccoci all'ultimo gradino, all'apice della piramide (dei bisogni) per completare con questo articolo quanto detto nel primo, relativo alla base della piramide, e nel secondo, relativo al gradino "di mezzo".

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La piramide e lo specchio

Nel dialetto della mia terra quando un neonato sta bene si dice "magn e dorm" cioè mangia e dorme. Dunque bisogni primari soddisfatti. Eppure la storia parla di ben altri fattori importanti per un sano sviluppo dell'essere umano. Relè Spitz, psicanalista austríaco vissuto tra le guerre del novecento raccontava di molti bambini piccoli morti nei brefotrofi per depressione anaclitica, cioè assenza di cure amorevoli. Su youtube potete anche trovare gli esperimenti a mio avviso molto tristi, che Harlow ha fatto con scimmiette lattanti, le quali preferivano passare il tempo aggrappate ad un pelo morbido che non dispensa cibo, che ad un pannello freddo che dispensa cibo. E sempre su youtube potete trovare anche le osservazioni di Tronick con bambini di meno di un anno e le loro mamme. Insomma, il contatto fisico, il calore umano, la sicurezza e la connessione emotiva, le interazioni sociali, per noi esseri umani sono importanti. Importantissime. I nostri neuroni specchio nei lobi prefrontali dei nostri cervelli, rispondono alle azioni che vediamo compiere come se le stessimo compiendo noi. E questo ci permette di imparare a fare molte cose per imitazione. Questa peculiarità è un grande potenziale, e come tale ha anche i suoi svantaggi. Ci induce ad imitare comportamenti giusti e sbagliati, ci rende vulnerabili, ci da modo di Sentire l'altro a volte quanto basta per Essere con lui/lei, altre volte così tanto (troppo) da indurci a difenderci, allontanarci, e dunque non riuscire ad essere d'aiuto. Cosa fa si che si possa trovare la giusta distanza, la giusta connessione, e con "giusta" intendo "abbastanza ma non troppo"...?

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La piramide dei bisogni

Ieri sono stata allo zoo. Non avrei mai pensato di andare in un posto di questo tipo, in cui gli animali selvatici vivono in cattività, a latitudini e temperature differenti da quelle a cui sono abituati, esposti agli sguardi delle folle e alle grida di bambini. Eppure una parte di me voleva vedere, guardarli negli occhi, avvicinarsi con rispetto e con calma, esplorare le emozioni che sarebbero arrivate.

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Perché la felicità?

Cosa ci spinge a cercare una posizione comoda? A girarci nel letto ed abbracciare il cuscino, ad accoccolarci sotto le lenzuola, o a sentire la voglia di qualcosa di buono e andare a sbirciare nella credenza, o uscire un po' di casa quando siamo annoiati. Cosa ci spinge insomma a cercare la felicità?

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Il bambino interiore

Forse avrai forse sentito parlare del Bambino interiore, un concetto simbolico? Un archetipo? Un ricordo? Si, un po' tutte queste cose e molto di più. Il bambino interiore rappresenta la parte di te, di me, di ogni essere umano, che resta pura, vulnerabile, in base alle esperienze infantili, ai ricordi, ai bisogni soddisfatti e non soddisfatti, agli eventuali traumi, che le tue cellule (tutte!) hanno in parte ereditato dai tuoi genitori e avi, ma anche dell'inconscio collettivo, cioè quell' insieme vasto di esperienze e sensazioni umane che ci accomunano tutti. Le tue cellule hanno anche registrato, immagazzinato delle esperienze, dei momenti di vita, e li ricordano perfettamente, nel più piccolo dettaglio di atmosfera, odori, rumori, colori, oggetti, cose dette, toni di voce, sguardi e soprattutto sensazioni fisiche.

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Il Bosco

Pensiamo per un attimo all'atmosfera del bosco, a quel silenzio, che poi è un brulicare di suoni. Il fruscio delle foglie sui rami degli alberi che si intersecano a cinque, dieci, venti metri da terra, si lasciano muovere dall'aria e dal vento, si lasciano suonare. Gli uccelli con i loro verso, con i loro becchi, con le loro zampette, immersi tra una fronda e l'altra, sono vivaci e indaffarati eppure completamente a loro agio. Noi non li vediamo ma li sentiamo. Anche i rami dei cespugli si toccano e, a volte si intrecciano, si abbracciano.

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Il potere di una risata

Tutte le volte che ridi, i muscoli della tua pancia, gli addominali (e non dire che non ce li hai - ce li hai, ce li abbiamo tutti anche se non siamo Shwarznegher) ... Ebbene dicevo, i tuoi muscoli addominali di contraggono un po' e si rilassano tanto, e ciò produce una cascata, un circolo positivo, sblocca emozioni, genera piacevolezza, rilascio di tossine, produzione di ormoni del benessere. Tutte le volte che piangi di gioia o di dolore succede lo stesso, più o meno, perché comunque le tue emozioni stanno trovando un canale di espressione.Tutte le volte che trattieni il respiro, che resti in apnea, che ingoi il boccone amaro, che tiri a campare, che "non mi posso lamentare", che resti abbarbicato alle abitudini o a situazioni che ti inibiscono, che sei teso, succede il contrario, cioè il tuo corpo, o una zona circoscritto va in blocco, smette di funzionare in modo sano, anziché contribuire al funzionamento di tutto il sistema, inizia a chiedere energia, perché restare in tensione è uno sforzo contro natura. È sicuramente un modo per proteggerci, ma anche un modo per resistere al flusso della vita.

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Ecco a voi dopo diversi mesi e qualche stagione, un nuovo articolo.Oggi rifletteremo insieme su un tema così sdoganato che mi sento in imbarazzo al pensiero che potrei dire qualcosa di nuovo a riguardo: l'innamoramento, e vorrei esplorare i nessi e connessi relativi al suo sbrodolarsi, o meglio dipanarsi, o meglio ancora, evolverci.

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Qualche tempo fa ho campeggiato in riva ad un lago. Ho dormito in tenda e così i suoni tutti intorno arrivavano facilmente al mio udito. Tra un sogno e l'altro il mio sonno a tratti leggero mischiava fantasia e realtà. Il gracidare di una rana, o forse un rospo, poco importa, svegliava a macchia d'olio due, quattro, otto, sedici, trentadue rane (o rospi) innescando un concerto che come un onda andava aumentando di volume e intensità, raggiungeva un apice e poi decrescita, fino a diventare un brusío e poi finire. Silenzio. Dopo un po' un'altra rana si svegliava, diceva "Cra" e subito un'altra le rispondeva accanto, e una nuova onda di "Cra cra cra cra cra" partiva.

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Piramide e spiritualità

Ed eccoci all'ultimo gradino, all'apice della piramide (dei bisogni) per completare con questo articolo quanto detto nel primo, relativo alla base della piramide, e nel secondo, relativo al gradino "di mezzo".

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La piramide e lo specchio

Nel dialetto della mia terra quando un neonato sta bene si dice "magn e dorm" cioè mangia e dorme. Dunque bisogni primari soddisfatti. Eppure la storia parla di ben altri fattori importanti per un sano sviluppo dell'essere umano. Relè Spitz, psicanalista austríaco vissuto tra le guerre del novecento raccontava di molti bambini piccoli morti nei brefotrofi per depressione anaclitica, cioè assenza di cure amorevoli. Su youtube potete anche trovare gli esperimenti a mio avviso molto tristi, che Harlow ha fatto con scimmiette lattanti, le quali preferivano passare il tempo aggrappate ad un pelo morbido che non dispensa cibo, che ad un pannello freddo che dispensa cibo. E sempre su youtube potete trovare anche le osservazioni di Tronick con bambini di meno di un anno e le loro mamme. Insomma, il contatto fisico, il calore umano, la sicurezza e la connessione emotiva, le interazioni sociali, per noi esseri umani sono importanti. Importantissime. I nostri neuroni specchio nei lobi prefrontali dei nostri cervelli, rispondono alle azioni che vediamo compiere come se le stessimo compiendo noi. E questo ci permette di imparare a fare molte cose per imitazione. Questa peculiarità è un grande potenziale, e come tale ha anche i suoi svantaggi. Ci induce ad imitare comportamenti giusti e sbagliati, ci rende vulnerabili, ci da modo di Sentire l'altro a volte quanto basta per Essere con lui/lei, altre volte così tanto (troppo) da indurci a difenderci, allontanarci, e dunque non riuscire ad essere d'aiuto. Cosa fa si che si possa trovare la giusta distanza, la giusta connessione, e con "giusta" intendo "abbastanza ma non troppo"...?

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Ieri sono stata allo zoo. Non avrei mai pensato di andare in un posto di questo tipo, in cui gli animali selvatici vivono in cattività, a latitudini e temperature differenti da quelle a cui sono abituati, esposti agli sguardi delle folle e alle grida di bambini. Eppure una parte di me voleva vedere, guardarli negli occhi, avvicinarsi con rispetto e con calma, esplorare le emozioni che sarebbero arrivate.

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Perché la felicità?

Cosa ci spinge a cercare una posizione comoda? A girarci nel letto ed abbracciare il cuscino, ad accoccolarci sotto le lenzuola, o a sentire la voglia di qualcosa di buono e andare a sbirciare nella credenza, o uscire un po' di casa quando siamo annoiati. Cosa ci spinge insomma a cercare la felicità?

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Il bambino interiore

Forse avrai forse sentito parlare del Bambino interiore, un concetto simbolico? Un archetipo? Un ricordo? Si, un po' tutte queste cose e molto di più. Il bambino interiore rappresenta la parte di te, di me, di ogni essere umano, che resta pura, vulnerabile, in base alle esperienze infantili, ai ricordi, ai bisogni soddisfatti e non soddisfatti, agli eventuali traumi, che le tue cellule (tutte!) hanno in parte ereditato dai tuoi genitori e avi, ma anche dell'inconscio collettivo, cioè quell' insieme vasto di esperienze e sensazioni umane che ci accomunano tutti. Le tue cellule hanno anche registrato, immagazzinato delle esperienze, dei momenti di vita, e li ricordano perfettamente, nel più piccolo dettaglio di atmosfera, odori, rumori, colori, oggetti, cose dette, toni di voce, sguardi e soprattutto sensazioni fisiche.

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Pensiamo per un attimo all'atmosfera del bosco, a quel silenzio, che poi è un brulicare di suoni. Il fruscio delle foglie sui rami degli alberi che si intersecano a cinque, dieci, venti metri da terra, si lasciano muovere dall'aria e dal vento, si lasciano suonare. Gli uccelli con i loro verso, con i loro becchi, con le loro zampette, immersi tra una fronda e l'altra, sono vivaci e indaffarati eppure completamente a loro agio. Noi non li vediamo ma li sentiamo. Anche i rami dei cespugli si toccano e, a volte si intrecciano, si abbracciano.

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Tutte le volte che ridi, i muscoli della tua pancia, gli addominali (e non dire che non ce li hai - ce li hai, ce li abbiamo tutti anche se non siamo Shwarznegher) ... Ebbene dicevo, i tuoi muscoli addominali di contraggono un po' e si rilassano tanto, e ciò produce una cascata, un circolo positivo, sblocca emozioni, genera piacevolezza, rilascio di tossine, produzione di ormoni del benessere. Tutte le volte che piangi di gioia o di dolore succede lo stesso, più o meno, perché comunque le tue emozioni stanno trovando un canale di espressione.Tutte le volte che trattieni il respiro, che resti in apnea, che ingoi il boccone amaro, che tiri a campare, che "non mi posso lamentare", che resti abbarbicato alle abitudini o a situazioni che ti inibiscono, che sei teso, succede il contrario, cioè il tuo corpo, o una zona circoscritto va in blocco, smette di funzionare in modo sano, anziché contribuire al funzionamento di tutto il sistema, inizia a chiedere energia, perché restare in tensione è uno sforzo contro natura. È sicuramente un modo per proteggerci, ma anche un modo per resistere al flusso della vita.

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Essere parte ed essere il Tutto

Qualche tempo fa ho campeggiato in riva ad un lago. Ho dormito in tenda e così i suoni tutti intorno arrivavano facilmente al mio udito. Tra un sogno e l'altro il mio sonno a tratti leggero mischiava fantasia e realtà. Il gracidare di una rana, o forse un rospo, poco importa, svegliava a macchia d'olio due, quattro, otto, sedici, trentadue rane (o rospi) innescando un concerto che come un onda andava aumentando di volume e intensità, raggiungeva un apice e poi decrescita, fino a diventare un brusío e poi finire. Silenzio. Dopo un po' un'altra rana si svegliava, diceva "Cra" e subito un'altra le rispondeva accanto, e una nuova onda di "Cra cra cra cra cra" partiva.

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Ed eccoci all'ultimo gradino, all'apice della piramide (dei bisogni) per completare con questo articolo quanto detto nel primo, relativo alla base della piramide, e nel secondo, relativo al gradino "di mezzo".

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La piramide e lo specchio

Nel dialetto della mia terra quando un neonato sta bene si dice "magn e dorm" cioè mangia e dorme. Dunque bisogni primari soddisfatti. Eppure la storia parla di ben altri fattori importanti per un sano sviluppo dell'essere umano. Relè Spitz, psicanalista austríaco vissuto tra le guerre del novecento raccontava di molti bambini piccoli morti nei brefotrofi per depressione anaclitica, cioè assenza di cure amorevoli. Su youtube potete anche trovare gli esperimenti a mio avviso molto tristi, che Harlow ha fatto con scimmiette lattanti, le quali preferivano passare il tempo aggrappate ad un pelo morbido che non dispensa cibo, che ad un pannello freddo che dispensa cibo. E sempre su youtube potete trovare anche le osservazioni di Tronick con bambini di meno di un anno e le loro mamme. Insomma, il contatto fisico, il calore umano, la sicurezza e la connessione emotiva, le interazioni sociali, per noi esseri umani sono importanti. Importantissime. I nostri neuroni specchio nei lobi prefrontali dei nostri cervelli, rispondono alle azioni che vediamo compiere come se le stessimo compiendo noi. E questo ci permette di imparare a fare molte cose per imitazione. Questa peculiarità è un grande potenziale, e come tale ha anche i suoi svantaggi. Ci induce ad imitare comportamenti giusti e sbagliati, ci rende vulnerabili, ci da modo di Sentire l'altro a volte quanto basta per Essere con lui/lei, altre volte così tanto (troppo) da indurci a difenderci, allontanarci, e dunque non riuscire ad essere d'aiuto. Cosa fa si che si possa trovare la giusta distanza, la giusta connessione, e con "giusta" intendo "abbastanza ma non troppo"...?

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Ieri sono stata allo zoo. Non avrei mai pensato di andare in un posto di questo tipo, in cui gli animali selvatici vivono in cattività, a latitudini e temperature differenti da quelle a cui sono abituati, esposti agli sguardi delle folle e alle grida di bambini. Eppure una parte di me voleva vedere, guardarli negli occhi, avvicinarsi con rispetto e con calma, esplorare le emozioni che sarebbero arrivate.

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Perché la felicità?

Cosa ci spinge a cercare una posizione comoda? A girarci nel letto ed abbracciare il cuscino, ad accoccolarci sotto le lenzuola, o a sentire la voglia di qualcosa di buono e andare a sbirciare nella credenza, o uscire un po' di casa quando siamo annoiati. Cosa ci spinge insomma a cercare la felicità?

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Il bambino interiore

Forse avrai forse sentito parlare del Bambino interiore, un concetto simbolico? Un archetipo? Un ricordo? Si, un po' tutte queste cose e molto di più. Il bambino interiore rappresenta la parte di te, di me, di ogni essere umano, che resta pura, vulnerabile, in base alle esperienze infantili, ai ricordi, ai bisogni soddisfatti e non soddisfatti, agli eventuali traumi, che le tue cellule (tutte!) hanno in parte ereditato dai tuoi genitori e avi, ma anche dell'inconscio collettivo, cioè quell' insieme vasto di esperienze e sensazioni umane che ci accomunano tutti. Le tue cellule hanno anche registrato, immagazzinato delle esperienze, dei momenti di vita, e li ricordano perfettamente, nel più piccolo dettaglio di atmosfera, odori, rumori, colori, oggetti, cose dette, toni di voce, sguardi e soprattutto sensazioni fisiche.

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Pensiamo per un attimo all'atmosfera del bosco, a quel silenzio, che poi è un brulicare di suoni. Il fruscio delle foglie sui rami degli alberi che si intersecano a cinque, dieci, venti metri da terra, si lasciano muovere dall'aria e dal vento, si lasciano suonare. Gli uccelli con i loro verso, con i loro becchi, con le loro zampette, immersi tra una fronda e l'altra, sono vivaci e indaffarati eppure completamente a loro agio. Noi non li vediamo ma li sentiamo. Anche i rami dei cespugli si toccano e, a volte si intrecciano, si abbracciano.

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Tutte le volte che ridi, i muscoli della tua pancia, gli addominali (e non dire che non ce li hai - ce li hai, ce li abbiamo tutti anche se non siamo Shwarznegher) ... Ebbene dicevo, i tuoi muscoli addominali di contraggono un po' e si rilassano tanto, e ciò produce una cascata, un circolo positivo, sblocca emozioni, genera piacevolezza, rilascio di tossine, produzione di ormoni del benessere. Tutte le volte che piangi di gioia o di dolore succede lo stesso, più o meno, perché comunque le tue emozioni stanno trovando un canale di espressione.Tutte le volte che trattieni il respiro, che resti in apnea, che ingoi il boccone amaro, che tiri a campare, che "non mi posso lamentare", che resti abbarbicato alle abitudini o a situazioni che ti inibiscono, che sei teso, succede il contrario, cioè il tuo corpo, o una zona circoscritto va in blocco, smette di funzionare in modo sano, anziché contribuire al funzionamento di tutto il sistema, inizia a chiedere energia, perché restare in tensione è uno sforzo contro natura. È sicuramente un modo per proteggerci, ma anche un modo per resistere al flusso della vita.

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Qualche tempo fa ho campeggiato in riva ad un lago. Ho dormito in tenda e così i suoni tutti intorno arrivavano facilmente al mio udito. Tra un sogno e l'altro il mio sonno a tratti leggero mischiava fantasia e realtà. Il gracidare di una rana, o forse un rospo, poco importa, svegliava a macchia d'olio due, quattro, otto, sedici, trentadue rane (o rospi) innescando un concerto che come un onda andava aumentando di volume e intensità, raggiungeva un apice e poi decrescita, fino a diventare un brusío e poi finire. Silenzio. Dopo un po' un'altra rana si svegliava, diceva "Cra" e subito un'altra le rispondeva accanto, e una nuova onda di "Cra cra cra cra cra" partiva.

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Nel dialetto della mia terra quando un neonato sta bene si dice "magn e dorm" cioè mangia e dorme. Dunque bisogni primari soddisfatti. Eppure la storia parla di ben altri fattori importanti per un sano sviluppo dell'essere umano. Relè Spitz, psicanalista austríaco vissuto tra le guerre del novecento raccontava di molti bambini piccoli morti nei brefotrofi per depressione anaclitica, cioè assenza di cure amorevoli. Su youtube potete anche trovare gli esperimenti a mio avviso molto tristi, che Harlow ha fatto con scimmiette lattanti, le quali preferivano passare il tempo aggrappate ad un pelo morbido che non dispensa cibo, che ad un pannello freddo che dispensa cibo. E sempre su youtube potete trovare anche le osservazioni di Tronick con bambini di meno di un anno e le loro mamme. Insomma, il contatto fisico, il calore umano, la sicurezza e la connessione emotiva, le interazioni sociali, per noi esseri umani sono importanti. Importantissime. I nostri neuroni specchio nei lobi prefrontali dei nostri cervelli, rispondono alle azioni che vediamo compiere come se le stessimo compiendo noi. E questo ci permette di imparare a fare molte cose per imitazione. Questa peculiarità è un grande potenziale, e come tale ha anche i suoi svantaggi. Ci induce ad imitare comportamenti giusti e sbagliati, ci rende vulnerabili, ci da modo di Sentire l'altro a volte quanto basta per Essere con lui/lei, altre volte così tanto (troppo) da indurci a difenderci, allontanarci, e dunque non riuscire ad essere d'aiuto. Cosa fa si che si possa trovare la giusta distanza, la giusta connessione, e con "giusta" intendo "abbastanza ma non troppo"...?

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Ieri sono stata allo zoo. Non avrei mai pensato di andare in un posto di questo tipo, in cui gli animali selvatici vivono in cattività, a latitudini e temperature differenti da quelle a cui sono abituati, esposti agli sguardi delle folle e alle grida di bambini. Eppure una parte di me voleva vedere, guardarli negli occhi, avvicinarsi con rispetto e con calma, esplorare le emozioni che sarebbero arrivate.

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Cosa ci spinge a cercare una posizione comoda? A girarci nel letto ed abbracciare il cuscino, ad accoccolarci sotto le lenzuola, o a sentire la voglia di qualcosa di buono e andare a sbirciare nella credenza, o uscire un po' di casa quando siamo annoiati. Cosa ci spinge insomma a cercare la felicità?

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Forse avrai forse sentito parlare del Bambino interiore, un concetto simbolico? Un archetipo? Un ricordo? Si, un po' tutte queste cose e molto di più. Il bambino interiore rappresenta la parte di te, di me, di ogni essere umano, che resta pura, vulnerabile, in base alle esperienze infantili, ai ricordi, ai bisogni soddisfatti e non soddisfatti, agli eventuali traumi, che le tue cellule (tutte!) hanno in parte ereditato dai tuoi genitori e avi, ma anche dell'inconscio collettivo, cioè quell' insieme vasto di esperienze e sensazioni umane che ci accomunano tutti. Le tue cellule hanno anche registrato, immagazzinato delle esperienze, dei momenti di vita, e li ricordano perfettamente, nel più piccolo dettaglio di atmosfera, odori, rumori, colori, oggetti, cose dette, toni di voce, sguardi e soprattutto sensazioni fisiche.

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Il Bosco

Pensiamo per un attimo all'atmosfera del bosco, a quel silenzio, che poi è un brulicare di suoni. Il fruscio delle foglie sui rami degli alberi che si intersecano a cinque, dieci, venti metri da terra, si lasciano muovere dall'aria e dal vento, si lasciano suonare. Gli uccelli con i loro verso, con i loro becchi, con le loro zampette, immersi tra una fronda e l'altra, sono vivaci e indaffarati eppure completamente a loro agio. Noi non li vediamo ma li sentiamo. Anche i rami dei cespugli si toccano e, a volte si intrecciano, si abbracciano.

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Tutte le volte che ridi, i muscoli della tua pancia, gli addominali (e non dire che non ce li hai - ce li hai, ce li abbiamo tutti anche se non siamo Shwarznegher) ... Ebbene dicevo, i tuoi muscoli addominali di contraggono un po' e si rilassano tanto, e ciò produce una cascata, un circolo positivo, sblocca emozioni, genera piacevolezza, rilascio di tossine, produzione di ormoni del benessere. Tutte le volte che piangi di gioia o di dolore succede lo stesso, più o meno, perché comunque le tue emozioni stanno trovando un canale di espressione.Tutte le volte che trattieni il respiro, che resti in apnea, che ingoi il boccone amaro, che tiri a campare, che "non mi posso lamentare", che resti abbarbicato alle abitudini o a situazioni che ti inibiscono, che sei teso, succede il contrario, cioè il tuo corpo, o una zona circoscritto va in blocco, smette di funzionare in modo sano, anziché contribuire al funzionamento di tutto il sistema, inizia a chiedere energia, perché restare in tensione è uno sforzo contro natura. È sicuramente un modo per proteggerci, ma anche un modo per resistere al flusso della vita.

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