La piramide dei bisogni

Pubblicato il 26 giugno 2023 alle ore 07:28

Ieri sono stata allo zoo. Non avrei mai pensato di andare in un posto di questo tipo, in cui gli animali selvatici vivono in cattività, a latitudini e temperature differenti da quelle a cui sono abituati, esposti agli sguardi delle folle e alle grida di bambini. Eppure una parte di me voleva vedere, guardarli negli occhi, avvicinarsi con rispetto e con calma, esplorare le emozioni che sarebbero arrivate.

Ritengo molto utile, ai fini della nostra ricerca interiore, parlare anche in termini di bisogni. I bisogni sono specie-specifici, cioè ogni forma di vita ha i suoi. I cactus stanno bene nel deserto. I salici sulle rive dei corsi d'acqua. I pesci nei mari, o nei laghi, in base alla loro costituzione. Gli eschimesi sopportano bene il freddo rispetto alle popolazioni caucasiche e del bacino mediterraneo, che invece sopportano meglio il caldo. Eppure in questo grande melting pot che è sempre più presente nella nostra società globalizzata, i bisogni specie-specifici sembrano sempre più sfumati, mentre quelli individuo-specifici vengono in primo piano. Benissimo.
Ma cos'è un bisogno? È qualcosa la cui soddisfazione permette la sopravvivenza della specie, e certo dell'individuo. Nel primo caso parleremo dei bisogni di base, cibo, acqua, sonno, sessualità, i bisogni fisiologici. Eppure ci ritroviamo spesso a parlare di ben altri bisogni, come il bisogno d'amore, di pace, di denaro, di scarpe nuove, di fare una vacanza etc...

Abraham Maslow nella sua opera Teoria della motivazione umana del 1943, ha studiato questo argomento molto approfonditamente e ne ha sviluppato una prospettiva a mio avviso interessante, che ha schematizzato in una piramide dei bisogni, da cui possiamo ben comprendere la grande mole di esigenze che ci caratterizzano come esseri umani.
Mi sembra importante notare quanto spesso ci focalizziamo su bisogni di secondaria importanza, perdendo di vista i nostri bisogni di base. Ebbene sì, se Maslow ritaneva che il soddisfacimento dei bisogni fisiologici, o primari, fosse necessario per poter procedere a soddisfare quelli posti sul livello successivo, andando per gradi dal basso verso l'alto, procedere in un modo differente può avere dei gravi effetti sul nostro benessere, portandoci ad uno stato acuto, o spesso cronico, di stress, privazione e sradicamento. È quello che succede per esempio se andiamo avanti giorno dopo giorno con poche ore di sonno, accumulando stanchezza. Quando ciò accade, pompiamo letteralmente adrenalina, dopamina e cortisolo nel nostro corpo, che si sentirà sempre più stanco, e potremmo arrivare al punto di essere così lanciati nella quotidianità, da non sentire più il bisogno di riposare, salvo poi crollare sul letto, o ancor prima sul divano, inesorabilmente. Alzi la mano chi si riconosce! Tanti e tante.
Potrei fare mille esempi. Quante volte ci concediamo di mangiare con calma, assaporando cibo nutriente, cioè che apporti sostanze nutritive quali carboidrati, proteine e soprattutto vitamine e sali minerali, e che al contempo nutra il nostro gusto e ci faccia stare bene? E quante volte facciamo l'amore con calma?

Quanto spesso ascoltiamo il respiro?

E quante volte restiamo sul water a rilassare gli sfinteri? La nostra muscolatura pelvica, che va dal pube all'inguine e fino all'ano, è molto importante, e solo sperimentando quanti grandi cambiamenti apporta poterla rilassare, possiamo renderci conto di quanto è tesa solitamente. Mi capita spesso lavorando con le persone di vedere quanto spesso questa zona sia contratta molto più del necessario.

Ieri sono stata allo zoo, ed ho visto animali selvatici. In natura avrebbero dovuto procacciarsi cibo, riparo ed acqua, restare sempre in allerta per sopravvivere e riprodursi.
Ieri invece li ho visti dentro recinti ben puliti, in cui i loro bisogni di base erano soddisfatti senza sforzo.  Erano felici?
Alcuni di loro avevano uno sguardo curioso, altri avevano uno sguardo triste. Alcuni di loro avevano sviluppato un rapporto empatico, di amicizia, con le persone che se ne prendevano cura, altri se ne stavano nel loro cantuccio.
Cosa fa la differenza tra i primi e i secondi?  Per rispondere a questa domanda saliremo sul secondo e sul terzo gradino della piramide...
Alla prossima puntata!

 

Dott.ssa Eleonora Dunya di Federico

Ecopsicologia, Psicosomatica e Mindfulness