Il Bosco

Pubblicato il 24 maggio 2023 alle ore 06:30

Pensiamo per un attimo all'atmosfera del bosco, a quel silenzio, che poi è un brulicare di suoni. Il fruscio delle foglie sui rami degli alberi che si intersecano a cinque, dieci, venti metri da terra, si lasciano muovere dall'aria e dal vento, si lasciano suonare. Gli uccelli con i loro verso, con i loro becchi, con le loro zampette, immersi tra una fronda e l'altra, sono vivaci e indaffarati eppure completamente a loro agio. Noi non li vediamo ma li sentiamo. Anche i rami dei cespugli si toccano e, a volte si intrecciano, si abbracciano.

Ogni elemento vivo del bosco contribuisce a questo equilibrio.

Ogni pianta ed ogni albero produce una sostanza ormonale che dice qualcosa, che entrando nelle nostre narici col profumo del sottobosco, comunica al nostro assetto ormonale qualcosa di riequilibrante, qualcosa che ci permette di entrare in questo ecosistema in un modo più delicato, più gentile, e così rispettarlo. Nel nostro corpo aumentano gli ormoni del benessere, mentre il crepitio delle foglie cadute, dei rametti, dell'erba sotto i nostri piedi ci accompagna, e così ci addentriamo in questo spazio armonioso, ristoratore, diventando da visitatori attenti, a parte di questo scenario.
Sotto i nostri piedi gli alberi e le piante continuano a comunicare, con le loro radici superficiali e profonde, e i loro muschi e i loro funghi fanno un continuo lavoro di putrefazione e trasformazione, rendendo ciò che muore nutrimento per la vita.

Camminare nel bosco è terapeutico. È una poesia viva, vivente. È stare in presenza di una grande Maestra, che è Madre Natura, che ci insegna in un modo non verbale ma esperienziale, a stare nei sensi, a stare nel corpo, nel nostro corpo vivo e ricettivo.
E così il flusso dei pensieri rallenta, si apre. Anche il petto si alleggerisce e si apre. Tutto il corpo si apre un po'. Le tensioni si allentano, tutto scorre, prendiamo le distanze dalle pre-occupazioni ordinarie.
Nulla è così importante qui ed ora, come Stare. Quì. In questo momento.

Dunya Eleonora di Federico, psicosomatica